
Gli italiani hanno lavorato in media un giorno di straordinari in più a settimana
Nel corso del 2020 è aumentato a dismisura l’ammontare degli straordinari non pagati. Questo perché, soprattutto per via dello smart working dell’ansia dei professionisti causata dall’incertezza della pandemia, la quantità di tempo libero regalato dai lavoratori italiani all’azienda è aumentato di circa due ore a persona a settimana.
Sono le stime che emergono dallo studio redatto dall’Adp Research Institute dal titolo People at Work 2021: A Global Workforce View, una ricerca che analizza gli atteggiamenti dei dipendenti nei confronti dell’attuale mondo del lavoro.
Ad oggi, la quantità media di straordinari non retribuiti ogni settimana è di circa 6 ore a persona: prima del Covid si contavano circa quattro ore settimanali.
Secondo l’analisi pubblicata da Adp, la percentuale di chi non effettua straordinari scende dell’8%, un calo controbilanciato dall’aumento di chi lavora gratis tra le 6 e le 10 ore settimanali, in aumento del 7,3%. Sale anche di circa due punti la percentuale di chi lavora 11-15 ore in più, 16-20 ore e addirittura 21-25. A livello globale la quantità di straordinari gratis media è di 9,2 ore a persona.
Le percentuali sono in aumento per gli smart workers: chi lavora da casa svolge 6,1 ore in più di straordinari, contro le 5,3 di chi va in ufficio. «Questi risultati hanno posto fine all’idea di alcuni imprenditori che lavorare da casa sia una scusa per rilassarsi, tutt’altro. Essendo stati forzati in questo esperimento di lavoro da remoto e visto quanto sforzo sta facendo il personale, le imprese potrebbero permettere una maggiore flessibilità delle strutture di lavoro per continuare ad andare avanti, magari con una struttura ibrida che venga però ben regolata e organizzata – ha spiegato Marisa Campagnoli, HR Director di Adp Italia – ci sono ancora molte domande aperte sullo smartworking e il modello ibrido, su che cosa potrebbe significare per la produttività, per il team building, per lo sviluppo del personale e per la progressione di carriera, così come occorrerà ripensare gli spazi dell’ufficio. Al momento, non ci sono ancora facili risposte a questo enigma».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA
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