
I sindacati si dicono preoccupati: “la multinazionale abbandoni questa strada”. Il Governo: “faremo il possibile”
Dal primo luglio Whirlpool avvierà la procedura di licenziamento collettivo per il sito di Napoli ma l’azienda è pronta a supportare il processo di reindustrializzazione sostenendo l’eventuale acquirente. «Non c’è uno scenario per cui l’azienda non apra la procedura di licenziamento a meno che non si trovi accordo su un altro percorso tra oggi e il 30. La disponibilità dell’azienda a sedersi al tavolo per discutere di reindustrializzazione è vera», ha riferito, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, il responsabile delle relazioni industriali di Whirlpool, Carmine Trerotola, in occasione del tavolo convocato dal viceministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde.
La multinazionale conferma che l’avvio della procedura non significa che i lavoratori saranno subito licenziati e scadrà tra circa 70 giorni in attesa di trovare un accordo tra le parti. Quindi fino a metà settembre i lavoratori saranno coperti interamente senza accesso a nessuno ammortizzatore sociale. Nonostante queste rassicurazioni i sindacati si dicono preoccupati e chiedono all’azienda di abbandonare questa strada. «L’apertura della procedura di licenziamento collettivo su Napoli – spiegano in una nota – rappresenterebbe un ennesimo atto unilaterale di violazione dell’accordo da parte dell’azienda che impedisce ai soggetti al tavolo di poter continuare un confronto che non sia condizionato dai tempi della procedura e dalla minaccia della perdita dei posti di lavoro e che mette in discussione la credibilità dell’azienda stessa. La disponibilità aziendale a supportare generici progetti di reindustrializzazione nel sito di Napoli non può in alcun modo rappresentare un punto di partenza utile per dare una risposta ai lavoratori coinvolti in questa drammatica vertenza. Per questo ribadiamo la richiesta all’azienda di non aprire la procedura di licenziamento collettivo e chiediamo al Governo un intervento per scongiurare questo e altri atti che potranno accadere dopo la fine del blocco dei licenziamenti».
Dal canto suo il Mise si è detto pronto ad un altro confronto in vista di una soluzione definitiva. «Abbiamo un dovere morale nei confronti dei lavoratori e per questo non tarderemo a riconvocare il tavolo prima del 30. Io non mi sono mai sottratta al confronto e al lavoro verso una soluzione seria – ha dichiarato la vice ministra del Mise, Alessandra Todde. – L’azienda ha confermato al tavolo di voler supportare i lavoratori e ho richiesto pertanto di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e di evitare decisioni unilaterali come l’apertura di una procedura di licenziamento».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/CESARE ABBATE
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