
Con una quota al 29% il nostro Paese è lontano dalla media europea e dall’obiettivo prefissato da Bruxelles: far salire i laureati al 45%, entro il 2030
L’Italia è fanalino di coda in Europa per la percentuale di laureati, il 29% nel 2020 nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Peggio di noi fa solo la Romania con una quota che si attesta al 25%. Il nostro Paese, secondo i dati di Eurostat, è ancora lontano dalla media europea e dall’obiettivo prefissato da Bruxelles: far salire al 45%, entro il 2030, la media dei giovani che ha completato l’istruzione universitaria.
In testa alla classifica europea c’è il Lussemburgo (61%), seguito da Irlanda e Cipro (entrambi 58%), Lituania (56%) e Paesi Bassi (52%). Questi Paesi, insieme a Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Slovenia e Svezia, formano il gruppo di Stati che ha raggiunto in anticipo l’obiettivo europeo. Complessivamente nel 2020 il 41% della popolazione di età compresa tra 25 e 34 anni aveva completato l’istruzione universitaria nell’Ue.
Sono soprattutto le donne ad aver preso il diploma, ben il 46% contro la quota degli uomini che si attesta al 35%. Questo divario di genere è aumentato nel tempo: da 9,4 punti percentuali registrati nel 2011 a 10,8 nel 2020. La quota di uomini laureati è infatti cresciuta negli ultimi 10 anni, ma ad un ritmo più lento rispetto a quello delle donne.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/PETER ENDIG
Ti potrebbe interessare anche: