
La misura ponte è partita il primo luglio
Con l’inizio di luglio ha preso il via ufficialmente la misura ponte per l’assegno unico per i figli minori, destinato alle famiglie che non hanno diritto all’assegno familiare. La platea di beneficiari potenziale è di 1,4 milioni di famiglie, circa il 5,5% del totale. L’importo medio dovrebbe essere intorno ai 962 euro e il valore sarà valutato caso per caso sulla base del reddito Isee. Per il momento, l’assegno spetta a genitori disoccupati o lavoratori autonomi, mentre le famiglie con lavoratori dipendenti al loro interno continueranno a ricevere gli assegni familiari preesistenti, almeno fino a gennaio 2022 quando dovrebbe confluire tutto nell’assegno unico.
La misura non concorre alla formazione del reddito, come previsto dal testo del decreto, perciò non sarà necessario indicare l’assegno unico nella dichiarazione dei redditi. Bisogna anche sottolineare che la misura non fa reddito né a fini fiscali né previdenziali. Il denaro ricevuto mensilmente, però, andrà inserito nell’Isee.
Per quanto riguarda gli importi, l’assegno ponte prevede un minimo di 168 euro al mese per ciascun figlio minorenne. Se sono presenti più di due figli, il valore aumenta del 30% per ciascuno. L’importo decresce all’aumentare dell’Isee sopra i 7 mila euro, fino ai 50 mila euro annui, cifra oltre la quale non si ha diritto all’assegno.
Vediamo le compatibilità. Si può percepire l’assegno unico anche se si è beneficiari del reddito di cittadinanza, ma solo per compensazione: ovvero dalla cifra corrisposta per l’assegno si sottrae la quota di Reddito riferibile ai figli minori.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: