
Il Msci Index è salito del 133% in 12 mesi
L’industria mineraria ha vissuto una buona crescita da inizio 2021. Secondo quanto riportato da Citi, una multinazionale americana di banche d’investimento e società di servizi finanziari con sede a New York, i titoli dell’industria estrattiva sono sostenuti da buoni fondamentali e dalla crescita dei prezzi, oltre che da dividendi che potrebbero superare le attese. Nei primi cinque mesi dell’anno gli utili stimati hanno continuato a crescere, con un rallentamento a maggio, ma ora risultano ai massimi da 0 anni.
L’indice che traccia l’andamento delle azioni del settore, il Msci World Minind Index, è salito del 53% da inizio anno e del 133% in 12 mesi, supportato anche dal rally delle materie prime.
In genere a un’impennata come quella verificatasi quest’anno segue un aumento della produzione che pone fine al ciclo rialzista ma in questo caso la situazione è particolare, perché al momento l’offerta non tiene il passo della domanda e sostiene i prezzi delle commodities. Inoltre, le stime prevedono spese in conto capitale dimezzate rispetto allo scorso ciclo rialzista dei proftti, perciò a parità di utili in questo ciclo di crescita gli investimenti sono circa la metà. Grazie a questi fattori agli azionisti saranno pagati lauti dividendi tanto da raggiungere pay-out ratio ai massimi storici.
Le azioni europee che dovrebbero beneficiare maggiormente del ciclo espansivo c’è Amg Advanced Metallurgical Group, che vanta il miglior multiplo P/E (19,2) tra tutti i buy di Citi. Con le azioni ad alto tasso di remunerazione, invece, ci sono Rio Tinto (rating buy e target price a 62 sterline), il cui dividend yield nel 2021 sarà pari al 19,6%, e Bhp Group (rating neutral e target price a 22 sterline), che distribuirà il 13,2% degli utili dell’esercizio in corso. Tra gli altri buy europei di Citi, figurano anche Anglo American Plc (target price a 36,85 sterline), che vanta un rendimento Fcf tra i più alti del paniere (15,6%), Polymetal (target price a 17,50 sterline), Gem Diamonds (target price a 1,00 sterlina) e South32 (target price a 1,85 sterline).
Il fenomeno sembra destinato a durare: «per capirlo, basta osservare ciò che sta accadendo nel settore terziario – fanno notare da Citi – il Pmi statunitense dei servizi si è attestato a 64,8 punti, ben al di sotto dei 70,4 attesi dal consenso. Ciononostante, il tasso di occupazione del settore è rimasto stabile, proprio come è accaduto nell’industria mineraria. Se ci fosse forza lavoro disponibile, ha continuato il broker, sia nel terziario che nel minerario la domanda di lavoro sarebbe immediatamente assorbita dall’offerta, al fine di incrementare la produzione. Scenario che invece non si è verificato. Insomma, sembrerebbe che la carenza di lavoratori sia un nuovo ostacolo che rallenterà ulteriormente l’offerta. Quindi le spinte inflazionistiche non hanno ancora toccato il loro massimo».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: