
A maggio si registra un timido +0,2%, rispetto al mese precedente. Per le associazioni di categorie i dati sono deludenti e dimostrano che i consumi degli italiani sono ancora fermi
Riprendono quota i consumi in Italia. A maggio le vendite al dettaglio hanno riportato una crescita seppur lieve: +0,2%, rispetto al mese precedente, grazie soprattutto alla componente non alimentare. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat infatti le vendite dei beni alimentari sono in calo (-2% in valore) mentre aumentano quelle dei beni non alimentari (+2%).
Su base tendenziale, quindi nei confronti di maggio 2020, le vendite al dettaglio sono salite del 13,3%, grazie alla crescita del comparto non alimentare (+28,1%), che nel maggio dello scorso anno era ancora influenzato dalla chiusura di molte attività. Le vendite dei beni alimentari risultano, invece, in flessione (-1,5%).
Rispetto a maggio 2020 il valore delle vendite al dettaglio aumenta in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione segna +8,3%, le imprese operanti su piccole superfici +19,5%, le vendite al di fuori dei negozi +19,4% e il commercio elettronico +7,2%. Nonostante ciò il livello delle vendite risulta ancora inferiore ai livelli antecedenti la crisi, ovvero febbraio 2020.
Secondo il Codacons questi dati di maggio sono “deludenti“. «Questi dati confermano l’allarme lanciato circa la crisi dei consumi che si registra in Italia: il 2021 doveva essere l’anno della ripartenza della spesa delle famiglie, ma tutte le indagini economiche dimostrano come i consumi degli italiani siano ancora fermi. E non è certo un caso se le vendite al dettaglio registrano valori ancora al di sotto dei livelli pre-Covid», ha spiegato il presidente, Carlo Rienzi.
Gli fa eco Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «E’ ancor più negativo il fatto che l’Italia sia la Cenerentola d’Europa. Nonostante il dato di oggi dell’Istat non sia del tutto confrontabile con quelli resi noti nei giorni scorsi da Eurostat, è comunque certo che l’Italia, su base congiunturale, va peggio degli altri Paesi Ue che hanno registrato un rialzo medio mensile delle vendite in volume del 4,6% sia nell’Eurozona che nei 27 Paesi Ue, contro il +0,4% in volume del nostro Paese».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/Mourad Balti Touati
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