Secondo l’Upb le cessazioni dovrebbero essere tra le 30.000 e le 70.000
C’è una richiesta molto forte di lavoro ed è probabile che i licenziamenti non siano superiori a 30.000 dopo la fine del blocco. Ad assicurarlo è stato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico in una intervista a Radio Anch’io ricordando che le stime dell’Upb prevedevano cessazioni tra le 30.000 e le 70.000. «Si ipotizzavano all’inizio 300.000-400.000 licenziamenti – ha detto. – Ora non lo possiamo dire. C’è una tendenza di miglioramento molto forte che non fa supporre carenza di domanda di lavoro, anzi la domanda tira. L’Upb ha parlato di quale decina di migliaia di lavoratori. La nostra stima è intorno ai 30.000».
Tridico ha sottolineato che nei primi cinque mesi dell’anno l’Inps ha registrato un aumento dei contributi versati del 9,5% ma bisogna rimanere cauti perché il confronto è legato allo stesso periodo del 2020 quando c’era stato il lockdown con un massiccio utilizzo della cassa integrazione. «Se il trend si conferma – ha detto – l’Istituto potrà recuperare a fine anno il disavanzo del 2020 dovuto all’aumento delle prestazioni legate alla pandemia e al calo delle entrate».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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