
Per prevenire il danno si possono fare screenshot, bloccare e segnalare
Alcune compagnie di assicurazione statunitensi stanno testando diversi tipi di coperture per giovani e famiglie che possano tutelare dal cyberbullismo, non solo chi ne è vittima ma anche, ad esempio, i genitori del colpevole. Si tratta di Cyberassicurazioni personali, ma la categoria è appena nascente: nel 2019 solo il 10% dei consumatori statunitensi con dispositivi connessi a internet ha dichiarato in un sondaggio dell’Insurance Information Institute di avere un’assicurazione per recuperare un attacco informativo, e il 74% ha dichiarato di non essere disposto a pagare di più per la copertura di questo tipo di rischio.
C’è anche il problema che i danni specifici da cyberbullismo devono essere dimostrati per poter essere risarciti: perciò il bullismo deve portare a un licenziamento illegittimo, un arresto illegale, una misura disciplinare ingiusta o all’incapacità di frequentare il lavoro o la scuola a causa di un danno psicologico.
I danni possono essere enormi: alla reputazione per esempio, ma un account takeover o un deep fake causato da uno scambio di password può portare alla necessità di un avvocato o di un esperto digitale forense per dimostrare che non è stata la vittima a postare il contenuto illegale o inappropriato, se qualcuno per esempio incolla il viso sul corpo di qualcun altro o crea un account falso e posta cose che potrebbero far sospendere la persona interessata.
Verrebbero coperti da assicurazioni i servizi psichiatrici, se un professionista determinasse che la vittima è a rischio suicidio, ma non sarebbero coperte le spese funebri.
La startup di ambito tech Waffle ha iniziato a offrire politiche di cyberprotezione a maggio in accordo con la compagnia Chubb. Alla base c’è la volontà di aiutare le vittime a recuperare i costi associati a questo tipo di bullismo, come appunto le già citate spese legali, i servizi di salute mentale, il tutoraggio per coprire la scuola persa o i costi di trasferimento se l’episodio è stato tanto grave da causare un cambio di scuola. I premi e gli importi variano: per un premio mensile di circa 5 dollari, le famiglie possono ottenere una copertura fino a 10.000 dollari con il piano di protezione informatica di Chubb, mentre un premio mensile di circa 20 dollari può ottenere la copertura delle famiglie fino a 100.000 dollari. Chubb non ha precisato il numero delle polizze cyber che ha venduto, o quante richieste di risarcimento sono state presentate. Oltre a Waffle e Chubb, altre compagnie di assicurazione offrono protezione contro il cyberbullismo, tra cui l’assicuratore del New England Arbella e l’assicuratore globale AIG.
Eppure alcuni esperti sostengono che l’assicurazione specifica sia superflua: i servizi di salute mentale necessari sarebbero probabilmente coperti dal piano di assicurazione sanitaria di una famiglia. E poiché la maggior parte delle banche e delle compagnie di carte di credito sono abbastanza brave a rimborsare i titolari di conti per attività fraudolente, pagare per la protezione dalle frodi finanziarie potrebbe essere una spesa inutile.
Ci sono dei modi per proteggersi e per gestire la situazione prima che diventi più grave: segnalare i bulli o i contenuti inappropriati, fare screenshot che possano funzionare da testimonianza, non condividere le password, aggiornare sempre il software perché i dispositivi siano in grado di tenere fuori gli hacker.
E se il proprio figlio è il bullo e non il bullizzato, ci sono alcune polizze per la casa e ombrello per le lesioni personali nel caso ci sia bisogno di sostenere delle spese legali per un genitore ritenuto responsabile delle azioni del proprio figlio.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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