Elon Musk difende l’accordo e nega che fosse un salvataggio
Elon Musk difende l’acquisizione di SolarCity, un fornitore di energia statunitense con sede a San Mateo, in California. Il 1º agosto 2016 l’azienda è stata acquistata da Tesla per 2,6 miliardi di dollari ed è confluita in Tesla Energy. Tra i suoi servizi primari l’azienda progetta, finanzia e installa sistemi di energia solare negli Stati Uniti.
SolarCity è stata fondata dai cugini di Musk, Lyndon e Peter Rive, e Musk stesso deteneva oltre il 20% della società al momento dell’accordo.
L’operazione è ora nel mirino di fondi pensione sindacali e gestori patrimoniali che hanno intentato una causa sostenendo che il consiglio di amministrazione di Tesla avrebbe acquistato SolarCity proprio mentre stava per finire i soldi. Ma Musk nega che l’accordo fosse un salvataggio di SolarCity. «Dal momento che si trattava di una transazione stock-for-stock e possedevo quasi esattamente la stessa percentuale di entrambi, non c’era alcun guadagno finanziario», ha detto il ceo di Tesla citato in giudizio.
La testimonianza di Musk dà infatti il via a un processo di due settimane a Wilmington, nel Delaware. Gli azionisti hanno chiesto alla corte di ordinare a Musk di rimborsare a Tesla quanto speso per l’accordo. Se Musk perderà la causa, dovrà sborsare oltre due miliardi di dollari dalla sua ricchezza personale.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/BRITTA PEDERSEN / POOL
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