
La mancanza di copertura è legata all’abbandono scolastico
Secondo l’ufficio studi della Cgia, in Italia nel post pandemia si è verificato un vero e proprio corto circuito tra le aziende che cercano lavoratori specializzati e gli studenti che abbandonano precocemente la scuola. Si stima, infatti, che nonostante le crisi aziendali più recenti molte Pmi soprattutto nel Nord Italia hanno ricominciato a cercare figure professionali con elevati livelli di specializzazione ma hanno denunciato la difficoltà di reperimento. Secondo Unioncamere, su un milione e 280 mila nuove assunzioni previste tra luglio e settembre di quest’anno quasi il 31% sarà difficilmente reperibile. Si tratta di circa 400 mila posizioni lavorative inevase.
Una situazione che si collega direttamente con la dispersione scolastica. Un fenomeno 8 volte superiore ai cosiddetti cervelli in fuga. Nel 2020 hanno abbandonato prematuramente la scuola circa 543 mila studenti: un numero elevato soprattutto in confronto ai 68 mila giovani con un titolo di studio medio alto che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro. L’Italia si è collocata al terzo posto tra i 19 Paesi dell’area euro per abbandono scolastico tra i giovani in età compresa tra 18 e 24 anni con il 13,1%; seguono Malta e Spagna con rispettivamente 16,7% e 16%, le uniche ad aver avuto risultati peggiori. La media dell’area euro si attesta al 10,2%.
La situazione più difficile a livello regionale si attesta al Sud: nel 2020, ad esempio, in Sicilia il 19,4% dei giovani ha lasciato la scuola prima del conseguimento del titolo di studio di secondo grado. Seguono la Campania con il 17,3% e la Calabria con il 16,6%.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: