
Il Green pass dovrebbe essere obbligatorio con almeno una dose per andare nei ristoranti al chiuso e per partecipare a congressi, fiere, eventi sportivi e discoteche. Rimane l’incognita del trasporto
Non c’è ancora accordo nella maggioranza e tra Governo e Regioni sull’utilizzo del green pass e sulla revisione dei parametri di rischio Covid, anche se rimane confermato un Cdm nelle prossime ore per approvare il nuovo decreto. Arrivano invece le nuove direttive sulle vaccinazioni: chi ha già avuto l’infezione potrà fare un’unica dose ma entro 6-12 mesi dalla guarigione. Sempre doppia invece per gli immunodepressi.
Per quanto riguarda la certificazione verde l’unico punto a mettere d’accordo tutte le parti coinvolte, dalle forze politiche della maggioranza alle Regioni, sembra essere quello di utilizzarlo per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate: eventi sportivi, concerti, palestre, musei, congressi, discoteche.
Ma c’è una grossa spaccatura per quanto riguarda bar e ristoranti. L’ipotesi al momento più probabile prevede l’uso del pass per i ristoranti al chiuso, mentre potrebbe non essere necessario per sorseggiare un caffè al bancone del bar.
L’incognita principale che verrà sciolta dal Consiglio dei Ministri riguarda il trasporto pubblico. Sembra salvo quello locale, mentre il dibattito è più acceso che mai su treni, navi e aerei. Una parte dell’Esecutivo è tentata di estendere la necessità del Green pass anche ai viaggi a lunga percorrenza.
Il calendario di questi nuovi provvedimenti non è stato ancora definito, ma tra le opzioni di entrata in vigore troviamo lunedì 26 luglio o domenica 1° agosto per le misure inerenti il Green pass “provvisorio”, ovvero quello rilasciato con una sola dose, mentre la validità del certificato con immunizzazione totale potrebbe scattare dal primo o dal 15 settembre.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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