
La spesa pubblica, con un valore di 23,4 miliardi, ha rappresentato il 76,5% della spesa farmaceutica complessiva. In calo gli antibiotici
Rimane stabile la spesa farmaceutica italiana. Nel 2020 quella totale (pubblica e privata) è stata pari a 30,5 miliardi di euro, agli stessi livelli rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dal Rapporto nazionale realizzato dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (OsMed) dell’Agenzia italiana del farmaco, presentato oggi.
La spesa pubblica, con un valore di 23,4 miliardi, ha rappresentato il 76,5% della spesa farmaceutica complessiva e il 18,9% della spesa sanitaria pubblica, ed è rimasta pressoché stabile rispetto al 2019 (-0,8%). La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 13,5 miliardi di euro (222,87 euro pro capite), stabile sia nella spesa (+0,9%) sia nei consumi (+1,5%) rispetto all’anno precedente.
Nell’anno segnato dalla pandemia Covid, la spesa farmaceutica pro capite, comprensiva dei medicinali acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche e di quelli erogati attraverso il canale della convenzionata, è stata pari a 385,88 euro, in lieve riduzione rispetto all’anno precedente.
Sempre nel 2020 poco più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci. E i consumi crescono con l’aumentare dell’età, tanto che la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e circa il 70% delle dosi. I farmaci più prescritti si confermano gli antinfettivi per uso sistemico e quelli per l’apparato respiratorio, entrambi in riduzione rispetto al 2019. Mentre al terzo posto, con un incremento del 4,2%, si collocano i farmaci del sistema nervoso centrale.
Il consumo dei farmaci utilizzabili nell’ambito del trattamento del Covid-19 si è attestato a 20,7 dosi per 1000 abitanti al giorno, pari al +8,5% in confronto al 2019. In particolare le eparine, ovvero farmaci anticoagulanti, hanno rappresentato quasi la metà dei consumi e circa un terzo della spesa. A seguirle i corticosteroidi, ovvero antinfiammatori steroidei, come il metilprednisolone e il desametasone. E’ calato del 21,7% l’uso degli antibiotici.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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