
Da inizio pandemia sono quasi 177 mila. Ad ammalarsi sono soprattutto donne, mentre a morire sono maggiormente gli uomini
Crollano a giugno i contagi sul lavoro Quelli segnalati all’Inail dall’inizio della pandemia sono 176.925, oltre un quinto del totale delle denunce di infortunio e il 4,2% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità. Rispetto alle 175.323 denunce registrate fino a maggio, i casi in più sono 1.602 (+0,9%), di cui solo 157 riferiti a giugno, 227 a maggio, 236 ad aprile, 234 a marzo, 135 a febbraio e 169 a gennaio, 444 riconducibili allo scorso anno. Il dato di giugno è il più basso da un anno e mezzo, sensibilmente inferiore anche al minimo di luglio 2020, con circa 500 infezioni su lavoro.
Con il 59,3% delle denunce, la “seconda ondata” del periodo ottobre 2020-gennaio 2021 ha avuto un maggiore impatto rispetto alla prima del trimestre marzo-maggio 2020 (28,8%). Le denunce si sono concentrate soprattutto nei mesi di novembre (22,7%), marzo (16,2%), dicembre (14,5%), ottobre (14,1%) e aprile (10,4%) del 2020, mentre quelle presentate negli ultimi cinque mesi sono pari all’8,9% del totale. Dal report emerge anche che l’età media dei contagiati è di 46 anni, quasi 7 su 10 sono donne.
I decessi sono 682, concentrati soprattutto nel trimestre marzo-maggio 2020 (51,7%) e riguardano soprattutto gli uomini (83,7%) e i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (72,1%), over 64 anni (18,3%) e 35-49 anni (8,9%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. A morire è soprattutto il personale sanitario e socio-assistenziale.
di: Maria Lucia PANUCCI
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