
Preoccupa la carenza di chip che potrebbe durare fino al 2023
Trimestrale positivo per Intel. Il colosso americano dei chip ha reso noto di aver concluso la seconda parte dell’anno con un utile netto per azione che si è attestato a $1,24, in rialzo del 4% su base annua. Su base adjusted, l’eps è stato pari a $1,28, in crescita del 12% su base annua e superiore agli $1,06 per azione attesi.
E’ stato in linea il fatturato pari a 18,53 miliardi di dollari. Il colosso dei chip ha anche rivisto al rialzo la stima sui ricavi per l’intero anno, ora fissata a 73,5 miliardi di dollari contro i precedenti 7,2,5 miliardi, ma ha ammonito che le carenze di semiconduttori potrebbero durare fino al 2023 e il titolo ha sofferto, cedendo il 2,6% a Wall Street.
Il gruppo si è impegnato a investire $20 miliardi al fine di migliorare la propria capacità manifatturiera che include due nuove fabbriche in Arizona. E il numero uno del gigante, l’amministratore delegato Pat Gelsinger, ha affermato che non sono da escludere operazioni di M&A.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JOHN G. MABANGLO
Ti potrebbe interessare anche: