
Sono stati varati in tutto 10 decreti
Dallo scorso marzo quando è scoppiata la pandemia che avrebbe costretto all’isolamento gli italiani per moltissimo tempo, sono stati varati ben 10 decreti e stanziati fondi per un totale di 180 miliardi: 110 con il Conte Bis e poco più di 70 con il Governo Draghi.
Il primo decreto, nel marzo 2020, è stato il Cura Italia, che ha previsto misure urgenti per tutelare la salute, rafforzare gli ospedali e fornire sostegno al mondo del lavoro, con un effetto pari a 20 miliardi di cui 3,2 per la sanità e oltre 10 per varare il blocco dei licenziamenti e finanziare la Cig, i voucher da 600 euro, i congedi parentali e altri provvedimenti di sostegno al lavoro e al reddito.
Ad aprile è arrivato il decreto Liquidità, con cui sono state previste misure per 400 miliardi: 200 miliardi di prestiti garantiti dallo Stato fino al 90% per tutte le aziende e 200 miliardi di garanzie per l’export, il potenziamento e la semplificazione del Fondo centrale di garanzia.
A maggio è stato il turno del decreto Rilancio: un insieme di interventi per oltre 55 miliardi di deficit e 155 miliardi di stanziamenti. Ma non solo: con questo atto sono state eliminate le clausole di salvaguardia sull’Iva, introdotto i contributi a fondo perduto, cancellato il saldo e acconto Irap di giugno, concesso contributi per affitti e bollette, allungato le tutele della cassa integrazione, delle indennità di lavoratori autonomi, co.co.co, stagionali, artigiani e commercianti, stanziato misure per aiutare colf e badanti. Tre miliardi sono stati erogati al turismo. Inoltre sono stati introdotti il reddito di emergenza e il Superbonus al 110%.
È arrivato poi il decreto Agosto che ha previsto uno scostamento di 25 miliardi, per finanziare comparto sanitario e ammortizzatori sociali.
In autunno sono stati varati uno dopo l’altro quattro decreti Ristori per un totale di 18 miliardi di euro. Con i ristori sono arrivati i contributi a fondo perduto, sospensione e riduzioni di imposte, contributi e versamenti con nuove settimane di cassa integrazione destinate alle categorie più colpite dalle nuove restrizioni.
A marzo si è insediato il nuovo Governo Draghi ed è stato varato il primo decreto Sostegni finanziato con uno scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro. Sono stati erogati contributi a fondo perduto superando i Codici Ateco, è stato creato il Fondo montagna, prorogata ancora la Cig così come il blocco dei licenziamenti, e stralciate le cartelle fino a cinque mila euro.
Infine, è arrivato il Sostegni Bis e i provvedimenti legati al Recovery, con i contributi a fondo perduto strutturati su tre diversi binari e nuove indennità per gli stagionali. È stato rifinanziato il reddito di emergenza, stanziati fondi per le partite Iva, rafforzato il bonus prima casa a favore dei giovani under 36 e riempito il fondo per l’ecobonus auto. Cancellato dopo oltre un anno il divieto di licenziamento, con la sola eccezione del settore tessile.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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