Uno su cinque non sa se lavorerà in smart-working o in presenza al rientro dalle ferie
Agosto è iniziato così come la voglia di partire e concedersi un po’ di relax. Circa il 60% degli italiani afferma con certezza che andrà, o è già andato, in vacanza, mentre i restanti si dividono tra chi è già sicuro di dover rinunciare (21%) e chi non sa ancora se potrà partire. A dirlo è una ricerca promossa da Illimity secondo cui i motivi economici sono la prima motivazione che spinge le persone a rinunciare, mentre solo il 19% dichiara di accantonare l’idea per preoccupazioni legate alla pandemia. Per chi partirà, meta indiscussa sarà l’Italia con l’83% delle preferenze, mentre solo il 17% andrà all’estero.
E uno su cinque non sa ancora con che modalità lavorerà al rientro. Al momento solo il 7% ha dichiarato che sarà in smart working al rientro dalle ferie, nonostante questa sia una modalità molto apprezzata, mentre il 37% dichiara che tornerà in presenza full time. La modalità di lavoro ibrida “in presenza – smartworking” riguarderà, poi, il 36% degli italiani.
C’è poi la questione legata al green pass, il certificato vaccinale che dal 6 agosto sarà obbligatorio esibire per entrare in ristoranti e bar al chiuso. Ecco, questo argomento divide l’opinione pubblica italiana. Ma in pochi rinunciano: il 47% degli italiani già si è procurato il green pass, mentre il 20% segnala di avere iniziato l’iter per ottenerlo. Rimane, però, un 21% che resiste all’idea dell’obbligo di certificato vaccinale e dichiara di non volerlo ottenere. A dirlo è un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti su un doppio campione di consumatori e imprenditori della ristorazione, del servizio bar e delle altre attività di ristorazione, interpellati tra il 28 luglio e il 2 agosto 2021.
di: Maria Lucia PANUCCI
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