La spesa pro capite passerà dai 898 euro del 2020 ai 996 del 2021
Le vacanze estive degli italiani saranno costose. A denunciarlo è un’indagine del Codacons sul trend di prezzi e tariffe nel turismo. Secondo l’associazione dei consumatori, infatti, una villeggiatura di 10 giorni costerà in media l’11% in più rispetto allo scorso anno, con una spesa pro capite di +98 euro tra trasporti, alloggi e servizi: dagli 898 euro del 2020 ai 996 euro attuali.
«Il quadro che ne emerge – rileva il Codacons – è quello di un’estate in cui una vacanza costa sensibilmente di più rispetto al 2020, nonostante già lo scorso anno stabilimenti balneari, strutture ricettive ed esercizi vari abbiano ritoccato i listini con la scusa del Covid».
Per quanto riguarda i trasporti, chi viaggerà in auto vedrà una maggiore spesa per i rifornimenti del +17% a causa dei rincari di benzina e gasolio, che portano un pieno a costare oggi oltre 12 euro in più. Per i voli, invece, alla crescita delle tariffe base per le principali destinazioni turistiche si aggiungono vecchi e nuovi costi per una serie di servizi, come il trasporto dei bagagli (anche a mano), la scelta del posto a sedere, le polizze assicurative, la possibilità di cambiare o cancellare la prenotazione, ecc. Si tratta di costi extra applicati sia dalle low-cost che dalle compagnie tradizionali e che, sommati, arrivano a costare più del doppio rispetto al prezzo del volo. Anche in merito al trasporto marittimo le tariffe sono aumentate in media del 18%.
Gli stabilimenti balneari italiani hanno avuto incrementi medi del 5% per l’affitto giornaliero di ombrelloni, lettini e sdraio, con punte del +40%. Aumentati anche i costi delle consumazioni, dei pasti e degli aperitivi, nell’ordine del +10%.
Cresciute sensibilmente anche le politiche tariffarie di hotel, b&b, resort e case vacanza: i costi di pernotto hanno registrato un +3,8%, aumento a cui si aggiungono spese fino a +100% per chi sceglie una struttura rimborsabile in caso di cancellazione del viaggio.
Infine, fare colazione al bar, prendere un aperitivo, pranzare o cenare al ristorante, costa in media il +2% rispetto allo scorso anno, con incrementi dei listini che raggiungono però il +10% nelle località a forte vocazione turistica. I ritocchi ai listini al pubblico hanno coinvolto caffè, gelati, bevande (nel caso dei bar), oltre che i prezzi dei menu, dagli antipasti al dolce, passando per pizza e fritti (nei ristoranti).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: