Valori più virtuosi al Nord-Est, indicatori più bassi al Sud e nelle isole
Sviluppo sostenibile in Italia: secondo il Rapporto Sdgs (Sustainable Development Goals) 2021, il quadro complessivo al 2019 rispetto a 10 anni prima è positivo. L’analisi degli indicatori mostra il 60,5% delle misure in miglioramento, il 19,1% invariate e il 20,5% in peggioramento. Non regge, tuttavia, l’analisi al 2020: rispetto all’anno precedente scende al 42,5% la quota di misure in miglioramento mentre sale al 37,0% quella di misure in peggioramento.
A livello territoriale, inoltre, è il Nord-Est del Paese ad avere un vantaggio rispetto al Sud e alle isole. In particolare, nelle Province Autonome di Bolzano e Trento più del 40% degli indicatori si trovano nel quinto quintile. Anche la Valle d’Aosta presenta una distribuzione particolarmente favorevole (40,6%). Nel Nord-Ovest gli indicatori assumono una distribuzione più favorevole in Lombardia (25,2% nel quinto quintile) rispetto a Liguria e Piemonte (rispettivamente 13,5% e 12,9%).
Nelle Regioni centrali, invece, emerge la posizione meno favorevole del Lazio, che presenta un numero più elevato di indicatori nel secondo quintile (32,7%) rispetto a Marche, Toscana e Umbria, caratterizzate da una prevalenza di indicatori nel terzo e quarto quintile.
Nelle Regioni meridionali, infine, i valori degli indicatori sono tra i più bassi, con una prevalenza nel primo quintile (quello più svantaggiato) soprattutto in Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente 56,8%, 54,1% e 49,3%) mentre in Abruzzo la distribuzione appare più vicina a quella del Lazio.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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