
L’agenda economica si prospetta intensa
Settembre è il mese della ripartenza e quest’anno l’agenda è particolarmente fitta, con il Governo chiamato a decidere su questioni economiche spinose che dividono la maggioranza.
I temi più caldi sono il reddito di cittadinanza, le pensioni, il fisco, le delocalizzazioni e gli ammortizzatori sociali.
Per quanto riguarda il Rdc il M5S non intende rinunciare, mentre di parere completamente avverso è il Centrodestra, che vuole rivedere la misura. Matteo Renzi poi, leader di Italia Viva, ha prospettato un referendum per abolire il sussidio.
Tema pensioni: sul tavolo c’è Quota 100, un provvedimento voluto fortemente dalla Lega che scade però a fine anno. Da gennaio non ci sarà quindi più la possibilità di uscita anticipata con almeno 62 anni d’età e 38 di contributi, e si prospetta un ritorno alla legge Fornero a cui Salvini si oppone con fermezza. Pertanto si lavora per ricorrere a strumenti esistenti e varare una nuova riforma pensionistica.
C’è poi sul tavolo la riforma del Fisco, che rientra tra l’altro tra quelle da approvare nell’ambito del Pnrr. Il provvedimento doveva essere varato entro luglio, invece è slittato a settembre. L’impegno è comunque partire dalla bozza di proposta approvata dalle commissioni Finanze di Camera e Senato. Il Parlamento ha chiesto di ridurre l’Irpef per i contribuenti della terza fascia di reddito, quella tra 28 mila e 55 mila euro, di superare l’Irap, semplificare Ires e normativa Iva e sfoltire le microtasse. Al momento per questi interventi ci sono in ballo due-tre miliardi ma occorrerà aspettare la legge di bilancio per stabilire le coperture effettive.
Si riparte a settembre anche con il dossier riscossione: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione tornerà a notificare milioni di cartelle e altri atti che son stati congelati dall’8 marzo 2020 per l’emergenza Covid, ma lo farà gradualmente, a scaglioni (leggi qui).
Il Governo è chiamato anche a varare il ddl sulla Concorrenza, slittato a settembre, e ad affrontare il tema delle delocalizzazioni. Rimane in stand-by per il momento la riforma sugli ammortizzatori sociali.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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