
Gli esperti di JHunters hanno pubblicato alcuni consigli
Settembre è il mese della ripartenza anche dal punto di vista lavorativo. È un momento importante per chi sta cercando lavoro, con il mercato che comincia a muoversi nuovamente dopo il contraccolpo della pandemia, ma per essere sicuri di farsi notare la prima cosa a cui bisogna prestare davvero attenzione è il curriculum.
Gli esperti di JHunters, un brand di Hunters Group specializzato in ricerca e selezione di professionisti, hanno pubblicato una lista con la top ten dei consigli pratici per un CV a prova di selezione.
La prima cosa a cui prestare attenzione è il formato: no al “tema”, sì a tutti quelli che mettono in evidenza le informazioni rilevanti. Rispetto alla tipolgoai di professione che si vuole ricoprire può essere più o meno efficace un dato tipo di CV, ma il fil rouge è questo: un curriculum deve essere innanzitutto di facile lettura e scorrevole.
Secondariamente, un CV deve essere schematico e non troppo lungo. Inoltre è meglio partire dall’ultima esperienza utile e andare a ritroso.
Non occorre allegare certificati o attestati, basta chiedere durante il colloquio se eventualmente il recruiter può aver interesse a visionarli: inutile appesantire per la prima scrematura.
La foto è importante, benché non obbligatoria: abbinare un volto a un percorso professionale è consigliabile. Meglio che sia formato tessera, sconsigliate foto di gruppo e famiglia ritagliate.
Sotto ogni job title bisogna spiegare attentamente il proprio ruolo, di cosa ci si occupa.
Non è invece fondamentale scrivere tutto, anche dimostrare di avere il dono della sintesi è utile.
Bisogna riportare sempre il nome delle aziende per cui si è lavorato, perché spesso è un dato che le società comunicano ai selezionatori, e può essere che siano indicate realtà particolarmente interessanti.
Sempre meglio inserire la data di nascita, può servire al datore di lavoro.
Infine: prima di salvare il CV è fondamentale controllare di non aver fatto errori di grammatica e rendere il file rintracciabile con un nome comprensibile. Per il formato, meglio scegliere uno dei classici, .doc o .pdf.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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