Molte aziende vorrebbero lasciarsi alle spalle lo smart working, reso necessario durante i mesi più caldi della pandemia, e far tornare i propri dipendenti alla normalità, al lavoro in ufficio. E’ quanto emerge da una nuova ricerca condotta da Opinion Matters per conto della società giapponese Ricoh, coinvolgendo 1.500 decision makers di tutta Europa.
Il motivo principale per cui si caldeggia così tanto in lavoro in presenza non è, come si può pensare, la mancanza di produttività quando si lavora da remoto; infatti solo il 19% dei manager europei (una percentuale che scende al 17% nel campione italiano) afferma che i livelli di efficienza siano diminuiti da quando è stato introdotto il Remote Working.
Piuttosto diverse aziende temono che nel lungo periodo il lavoro da remoto possa avere un impatto negativo sulla creatività e sull’innovazione. Lo pensa il 33% del campione italiano con una media europea al 25%. Inoltre il 30% degli intervistati a livello europeo (28% in Italia) teme che stare troppo isolati possa danneggiare il morale e il benessere dei dipendenti.
Ecco allora che molti manager, pandemia permettendo, si stanno mettendo in moto per ripristinare il lavoro in presenza per i prossimi mesi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: Ansa/Matteo Corner
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