La denuncia della deputata Boldrini. Agli atleti paralimpici meno della metà
Lo sport italiano fa faville: dopo le 40 medaglie vinte alle Olimpiadi di Tokyo 2020, le Paralimpiadi si sono chiuse con ben 69 medaglie per gli Azzurri (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi). Nonostante la soddisfazione rappresentata dalla delegazione tricolore, tuttavia, è venuta alla luce l’estrema differenza tra i premi garantiti ai medagliati paralimpici rispetto a quelli dei loro colleghi normodotati (leggi qui).
A portare il caso in Parlamento è stata la deputata Laura Boldrini: «i premi delle atlete e degli atleti paralimpici sono inferiori, addirittura dimezzati, rispetto a quelli dei colleghi e delle colleghe che hanno gareggiato e vinto in occasione delle Olimpiadi. È mai possibile accettare che esistano campioni e campionesse di serie B? No, non è accettabile, perché è contro la Costituzione e i valori stessi dello sport. Va posto subito rimedio a questa stortura che non ha giustificazione».
Guardando ai valore delle medaglie vinte, agli atleti italiani un oro ai Giochi olimpici ha fruttato 180 mila euro, mentre alle Paralimpiadi “appena” 75mila euro; l’argento 90 mila euro per i normodotati e 40 mila per gli atleti paralimpici, il bronzo 60 mila per i primi e 25 mila per i secondi. Le cifre si riferiscono a lordo e per singolo atleta, anche in caso di sport di squadra.
La differenza maggiore è dovuta al fatto che il Coni aveva già annunciato l’aumento del 20% del valore sulle medaglie vinte per dare “merito agli sportivi che in questo periodo difficile non hanno ricevuto entrate, non potendo gareggiare“, a detta del presidente Giovanni Malagò. In questo modo l’Italia si è classificata tra i Paesi più generosi nei confronti dei propri sportivi.
Al contrario, agli atleti paralimpici non è toccato nessun aumento. «Purtroppo non si è potuto far nulla. Per le prossime edizioni, sin dai Giochi invernali di Pechino 2022, si lavorerà per migliorare la situazione» – ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico).
«Gli atleti paralimpici non sono un mondo a parte, campioni e campionesse di serie B, talenti il cui sudore e fatica valgono meno. Anzi, semmai di più. Chiediamo che i premi vengano subito equiparati, non solo per i valori dello sport, ma per un doveroso rispetto ai princìpi cardine della nostra Costituzione» – ha commentato la presidentessa di Assist, l’Associazione Nazionale Atlete, Luisa Rizzitelli.
L’Italia dovrebbe forse prendere esempio dagli Stati Uniti dove, a partire da questa edizione giapponese, gli atleti medagliati guadagnano le stesse cifre, senza differenza di categoria. In particolare, i premi per gli atleti statunitensi ammontano a 37.500 dollari per gli ori, 22.500 per gli argenti e 15 mila per i bronzi.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/POOL/Issei Kato
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