Anche per l’Ema gli Stati Ue possono procedere con la terza inoculazione. Ma la decisione spettano ai singoli governi
L’Agenzia italiana del farmaco dà parere favorevole alla terza dose del vaccino anti-Covid. L’indicazione è quella di partire dai più fragile. La priorità sarà quindi data ai soggetti immunodepressi con una nuova campagna che partirà già a settembre, accavallandosi con quella non ancora conclusa per il raggiungimento dell’immunità di gregge. Poi sarà la volta degli anziani over 80 entro dicembre e all’inizio del prossimo anno, tra gennaio e febbraio, toccherà agli operatori sanitari.
Secondo quanto si apprende l’ulteriore richiamo dovrebbe essere somministrato almeno dopo 28 giorni dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti immunodepressi ed i trapiantati mentre almeno dopo 6 mesi per le altre categorie indicate, ovvero grandi anziani, ospiti delle Rsa e personale sanitario a rischio.
Anche l’Ema ha dato il suo via libera lasciando però la scelta finale ai singoli governi. «Le autorità nazionali possono procedere in ogni caso con piani per somministrare dosi addizionali o richiami di vaccino, come misura proattiva per proteggere la salute pubblica, prima che una decisione da parte del regolatore possa essere presa. Questo tipo di decisioni sono pienamente comprese dall’Agenzia nel contesto di emergenza in cui siamo», ha ricordato il responsabile della strategia sui vaccini Marco Cavaleri.
Le Regioni italiane sono già pronte. «Se le autorità preposte danno l’ok, noi ci siamo. Mi auguro che la decisione possa essere presa il prima possibile perché prima si parte meglio è», fa sapere il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/FABIO CAMPANA
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