
“Banco BPM è stato il migliore titoli e la sua performance è superiore a quella dell’indice bancario italiano ed europeo. Sono fiducioso sulla ripresa”
«Il terzo polo? Non è un’ossessione. Banco BPM è in salute. Balliamo anche da soli». In una intervista rilasciata a L’Economia de Il Corriere, in edicola oggi, l’ad Giuseppe Castagna ha sottolineato che non sembrano esserci presupposti per M&A. «Noi ci siamo guardati attorno, abbiamo parlato con diversi interlocutori ma in questo momento non sembrano esserci i presupposti per avviare un percorso di consolidamento – ha sottolineato. – Sono cambiati gli amministratori delegati di due delle principali banche coinvolte nel possibile riassetto del credito (Andrea Orcel, che ha preso il posto di Jean-Pierre Mustier come AD di UniCredit, e Piero Montani, che ha sostituito Alessandro Vandelli al timone di Bper). A questo punto ci siamo decisi a presentare al mercato, lo faremo entro novembre, un piano stand alone che possa esprime da qui al 2024 il vero potenziale della nostra banca».
Castagna ha confermato che Banco Bpm è una realtà solida. «Siamo più forti di prima: i nostri Npl sono al 5,2%, abbiamo tagliato costi e filiali, abbracciando convinti le possibilità del digitale. Ora siamo in grado di camminare in autonomia e il mercato lo ha capito – ha continuato. – Il titolo Banco BPM nel 2021 è tra i titoli a maggior capitalizzazione di Borsa, Banco BPM è stato il migliore e la sua performance è superiore a quella dell’indice bancario italiano ed europeo».
L’ad di Banco Bpm ha parlato anche dell’economia generale del Paese e si è detto fiducioso sulla ripresa. «Quest’estate abbiamo registrato una marcata ripresa dei consumi interni – ha concluso. – Anche nei settori che erano rimasti più indietro, come turismo, ristorazione, retail. La manifattura da più di un anno sta crescendo molto bene. Le moratorie, va sottolineato, hanno aiutato molto: noi siamo scesi da oltre 16 miliardi a 4,8 miliardi, il che significa che la clientela ha ripreso a pagare i prestiti. Quasi il 75% della clientela esposta per quei 4,8 miliardi ha rating buoni e noi siamo fiduciosi. Sono dati molto confortanti».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MATTEO BAZZI
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