
L’idea è di allargare la platea delle mansioni pesanti, dai forestali ai bidelli
A fine 2021 si concluderà ufficialmente Quota 100 e sarà necessario che il Governo ponga in essere una nuova riforma delle pensioni. Al momento, tra le ipotesi sul tavolo, c’è un allargamento della platea delle mansioni ritenute pesanti a livello mentale e fisico: la commissione istituzionale sui lavori gravosi presieduta dall’ex ministro Cesare Damiano ha approvato il documento che ora il ministero del Lavoro trasmetterà alle Camere, individuando le nuove categorie.
Si va dagli operai forestali al personale dell’edilizia, passando per conduttori di impianti e macchinari pesanti, personale dei servizi sanitari e sociali, agricoltori e fonditori. Inoltre, sono stati inseriti anche bidelli, saldatori, tassisti, falegnami, conduttori di autobus e tranvieri, benzinai, macellai, panettieri, insegnanti di scuole elementari, commessi, cassieri, magazzinieri, portantini, verniciatori industriali.
La commissione ha elaborato per la prima volta una lista basata su dati scientifici che individuano le categorie più esposte a stress psico-fisico, incrociando diverse elaborazioni di Inail, Istat e Inps: frequenza degli infortuni rispetto alla media, numero di giornate medie di assenza per infortunio e per malattia, alcuni dei parametri utilizzati. Così facendo l’elenco delle professioni si dovrebbe allargare da 15 a 57 gruppi e da 65 a 203 mansioni e la platea potenziale di beneficiari arriverebbe a mezzo milione di lavoratori.
Soddisfazione dal fronte dei sindacati, che puntualizzano l’utilità di una lista di questo tipo anche in vista della prossima legge di Bilancio. Con un’estensione dei lavori gravosi si potrebbe permettere a più lavoratori di anticipare la pensione a 63 anni con 36 di contributi a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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