
Prima del blocco il canale aveva superato i 40 mila iscritti. La procura di Torino ne aveva chiesto la chiusura chiedendo un dispositivo di sequestro
Telegram ha oscurato una chat no vax perché violava i termini di servizio. Si tratta di Basta Dittatura, il canale che coordinava molte delle azioni No Green pass in Italia, dalle manifestazioni di piazza all’azione di boicottaggio di ristoranti e dei bar che chiedono la carta vaccinale per l’ingresso. «Questo gruppo incita alla violenza contro i medici che si occupano di vaccinazioni – si legge nel messaggio con cui Telegram spiega la decisione di chiudere il canale. – Hanno pubblicato i nomi di specifici medici chiedendone il linciaggio. Tutto questo è contrario alla politica di Telegram. Prima di bloccarlo avevamo avvisato i moderatori del canale di fermare queste violazioni ma non lo hanno fatto».
Prima di essere chiuso il canale aveva superato i 43 mila iscritti. Qui gli amministratori pubblicavano notizie, anche ritenute false, commenti, video di protesta in giro per il mondo. Il numero dei contenuti si aggirava attorno ai 30 al giorno. Basta Dittatura era il primo passo per accedere a tutta la rete che ha sostenuto negli ultimi mesi le proteste contro il Green pass, anche quelle più violente.
La procura di Torino aveva chiesto la chiusura del canale chiedendo un dispositivo di sequestro. Proprio la pm che si sta occupando del caso, Valentina Sellaroli, era finita nel mirino dei No Green Pass che sul canale avevano diffuso i suoi dati e la sua mail chiedendo al popolo della rete di inondare la casella di posta elettronica del tribunale di mail e massaggi contro il magistrato.
Nel mirino dei no vax erano finiti altri magistrati e virologi, come Fabrizio Pregliasco, ma anche il presidente della Regione Alberto Cirio e i vertici dell’Università, colpevoli, come tutti gli altri, di applicare le regole sul Green Pass.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/MAURITZ ANTIN
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