
Ecco tutte le misure
Arriva il via libera del Consiglio dei ministri alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (guarda qui). «La situazione sanitaria ed economica è nettamente migliorata negli ultimi mesi. Nel nostro Paese ciò è avvenuto grazie a misure preventive ben calibrate, al grande sforzo del personale sanitario, alla consapevole disciplina dimostrata dai cittadini, alle misure di sostegno economico attuate dal Governo e, in misura crescente, all’avanzamento della campagna di vaccinazione contro il Covid-19». Lo si legge nella premessa alla Nota di aggiornamento al Documento di economia a finanza, firmata dal ministro dell’Economia Daniele Franco.
Nel 2021 la crescita del Pil sarà del 6%, a fronte di un deficit in calo al 9,5%. Nel 2022 questo sarà al 5,6%, per scendere al 3,9% nel 2023 e avvicinarsi al 3% nel 2024 (3,3%). Un quadro più roseo quindi rispetto alle stime indicate ad aprile, quando l’asticella della crescita era stata fissata al 4,5% per il 2021 e al 4,8% per il 2022, e che, secondo gli obiettivi del Governo, potrebbe consentire di spendere un punto di Pil l’anno, circa 18 miliardi, dal 2022 al 2024. L’indebitamento netto scenderà sotto il 10% contro l’11,8% indicato in primavera nel Def e anche il debito pubblico italiano continuerà a scendere nei prossimi anni, dopo il calo al 153,5 % di quest’anno, scendendo nel 2022 al di sotto del 150%. In particolare il debito diminuirà al 149,4% del Pil il prossimo anno, al 147,6% nel 2023 e al 146,1% nel 2024. Uno degli obiettivi, si legge nell’introduzione del ministro dell’Economia, Daniele Franco, è di “ricondurre il rapporto debito/Pil al livello precrisi (134,3 per cento) entro il 2030“.
In Italia l’occupazione crescerà nel 2021 del 6,5%, mentre nel 2020 era crollata del 10,3%. Le stime sul mercato del lavoro sono contenute sempre nella bozza della Nadef, approvata dal Consiglio di ministri. Il tasso di disoccupazione è atteso al 9,6% nel 2021, rispetto al 9,3% del 2020.
Il testo, tra le varie misure, prevede il rafforzamento del sistema sanitario nazionale. Risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici ed è prevista anche la revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con norme di giustizia e di proroga di un mese dei termini in scadenza per i referendum, l’assegno unico e l’Irap. Lo si apprende da fonti governative a Cdm in corso. La Lega non ha partecipato al voto sulla norma che riguarda i referendum, esprimendo dissenso sulla scelta di prorogare i termini per la presentazione delle firme.
Prorogato al 2023 il superbonus.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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