
Il debito scende sotto la soglia del 160%. Tra gli impegni anche la proroga del superbonus. Slitta l’esame della delega fiscale
Il Pil italiano corre. Nel 2021 la crescita economica sarà del 6%, a fronte di un deficit in calo al 9,5%. Sono questi i numeri della NaDEF (Nota di aggiornamento al DEF), emersi nel corso della Cabina di regia a Palazzo Chigi in vista del Consiglio dei Ministri che si riunirà in mattinata. Ad illustrarli ai capi delegazione dei partiti di maggioranza, il Premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Un quadro più roseo rispetto alle stime indicate ad aprile, quando l’asticella della crescita era stata fissata al 4,5% per il 2021 e al 4,8% per il 2022, e che, secondo gli obiettivi del Governo, potrebbe consentire di spendere un punto di Pil l’anno, circa 18 miliardi, dal 2022 al 2024. L’indebitamento netto scenderà sotto il 10% contro l’11,8% indicato in primavera nel Def e anche il rapporto debito/Pil, che secondo le ultime stime sfiorava il 160%, dovrebbe migliorare nettamente già dall’anno in corso.
Il rimbalzo del Pil e il deficit inferiore alle attese aprono quindi nuovi spazi finanziari per la manovra di bilancio e la lista di interventi è già lunga. Sul tavolo, secondo quanto si apprende, una possibile proroga del Superbonus al 2023, la riforma degli ammortizzatori sociali e l’assegno unico. Nel dl dovrebbero confluire l’attesa norma per consentire il pagamento degli stipendi dei lavoratori in quarantena e i nuovi fondi per rifinanziare fino al 31 dicembre la cassa integrazione d’emergenza. Atteso poi un nuovo intervento sulle cartelle fiscali.
Slitterà ancora l’esame della delega fiscale che secondo il cronoprogramma iniziale del Pnrr il Governo avrebbe dovuto presentare entro la fine di luglio. La riforma fiscale, nonostante il compromesso raggiunto in Parlamento a luglio tra i partiti, continua a dividere la maggioranza, a partire dal temo spinoso del catasto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/CLAUDIO ONORATI
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