
Oggi sfilza di indicazioni macro. Focus sui vari indici Pmi manifatturieri. Negli Usa attenzione alla fiducia dei consumatori
Apertura in rosso per le Borse europee nella prima seduta di ottobre, l’ultima della settimana. Nei primi minuti di contrattazione l’indice inglese Ftse 100 indietreggia dell’1,5%, mentre il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi lasciano sul terreno rispettivamente l’1,66% e l’1,5%.
Inizia male la giornata anche Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che è partito con una flessione dell’1,4% per poi ridurla a un -0,65% muovendosi in area 25.515 punti. Tra i titoli del paniere principale, le vendite si concentrano su CNH Industrial (-3%), Stellantis (-2,7%) ed Exor (-1,6%), che finiscono sul fondo del listino. Male anche Eni (-1,5%), che riprende fiato dopo la corsa della vigilia che l’ha portato sui massimi annui. Si muovono invece in controtendenza le utility con Terna in vetta sul Ftse Mib con un +2%, seguita da Enel (+1,16%). Acquisti anche su Banca Mediolanum (+0,6%) che ha confermato la politica di distribuzione dei dividendi, procedendo al pagamento di un dividendo di 0,75 euro per ciascuna azione nel mese di ottobre.
I motivi di preoccupazione, che hanno pesato il mese scorso restano presenti, tra la prospettiva di un inasprimento delle politiche monetarie delle grandi banche centrali, le pressioni inflazionistiche e le difficoltà finanziarie del gruppo cinese Evergrande.
Dopo le ulteriori perdite di ieri negli Usa l’S&P ha chiuso il peggior mese da marzo 2020 con un ribasso del 4,8%, mentre Dow Jones e Nasdaq sono giù rispettivamente del 4,3% e del 5,3%, il dato mensile peggiore del 2021. E anche stamani Wall Street ha un andamento negativo con i future tutti in rosso (Dow Jones -0,52%, S&P -0,48% e Nasdaq -0,49%).
Va male anche l’Asia con il Nikkei che segna -2,11%, sulla scia dei cali di Wall Street di ieri, mentre sono chiuse per festività Hong Kong e Shanghai con quest’ultima che riaprirà l’8 ottobre dopo la Golden Week.
La seduta di oggi sarà poi movimentata da diverse indicazioni. Nel corso della mattina verranno diffusi l’indice Pmi manifatturiero in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed Eurozona, ma ancora più importante ci sarà l’aggiornamento sull’inflazione nell’Eurozona a settembre che dovrebbe salire ancora al 3,3% su base annua. Dagli Stati Uniti giungeranno nel pomeriggio le spese e i redditi delle famiglie, l’Ism manifatturiero e la fiducia delle famiglia calcolata dall’Università del Michigan.
di: Maria Lucia PANUCCI
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