Il visto serve per lavorare o sposarsi. Non è necessario averlo fino a un massimo di 6 mesi di permanenza. Da oggi si alleggeriscono le misure anti-Covid
Con l’entrata in vigore della Brexit cambiano le regole di viaggio nel Regno Unito. Per entrare non basta più il documento d’identità ma servirà il passaporto biometrico. E questo vale anche per i bambini e i ragazzi che andranno sull’isola in vacanza studio.
Uniche eccezioni sono coloro che hanno ottenuto la residenza permanente (settled) o provvisoria (pre-settled) nel Regno Unito, che hanno un permesso familiare nell’ambito dell’Eu Settlement Scheme, che hanno un permesso di lavoro frontaliero e per chi è un visitatore S2 Healthcare o un fornitore di servizi svizzero. Tutte queste categorie possono continuare a viaggiare con la sola carta d’identità, almeno fino al 31 dicembre 2025.
Nel Regno Unito non è neanche più valida la tessera sanitaria e il governo britannico, prima della partenza, consiglia di acquistare polizze d’assicurazione sul viaggio che includano emergenze mediche. Si può invece continuare a usare la patente di guida, purché si dimostri di essere assicurati. Riguardo ai contanti che è possibile portare con sé nel Regno Unito senza bisogno di dichiarazione, il massimo è di 10 mila sterline.
Per permanenze fino a un massimo di 6 mesi non è necessario avere anche il visto, almeno probabilmente fino al 2025. Ma chi si trasferisce per motivi di lavoro lo deve avere, altrimenti non può essere pagato, chiedere sussidi pubblici e neanche sposarsi o registrare un’unione civile.
Per ottenerlo è necessario avere un’offerta di lavoro da uno sponsor riconosciuto dall’Home Office, essere in grado di parlare l’inglese al livello intermedio B1 e avere un salario annuo non inferiore alle 25.600 sterline. Sono previste delle corsie preferenziali per i lavoratori del settore sanitario e per chi ha un dottorato, soprattutto nelle materie scientifiche. Il visto è richiesto anche per studiare nelle università britanniche.
Si alleggeriscono invece le misure anti-Covid. Da oggi per entrare nel Regno Unito non è più richiesto il test prima della partenza per i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale e provengono da Paesi della lista “ambra”, tra cui l’Italia. Resta invece l’obbligo di fare un tampone rapido due giorni dopo l’arrivo. Chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo deve rispettare una quarantena di 10 giorni a un indirizzo appositamente segnalato ed effettuare due tamponi entro il secondo e l’ottavo giorno dall’arrivo in Gran Bretagna.
di: Maria Lucia PANUCCI
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