Il dato si attesta al 17,2% sul secondo trimestre del 2020, una leggere revisione al ribasso rispetto al 17,3% indicato a fine agosto
Il PIL italiano nel secondo trimestre del 2021 è confermato al 2,7% rispetto al trimestre precedente, mentre si attesta al 17,2% sul secondo trimestre del 2020, una leggere revisione al ribasso rispetto al 17,3% indicato a fine agosto. E’ quanto rileva l’Istat, secondo cui rispetto al trimestre precedente tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con aumenti del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,6% degli investimenti fissi lordi.
Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del 2,4% e del 3,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti dai consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti dagli investimenti fissi lordi e -0,2 punti dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,5% e del 3%, mentre è stazionario il valore dell’agricoltura.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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