
A dicembre scade Quota 100, ecco le possibili novità
A fine dicembre scadrà ufficialmente Quota 100 e il Governo è al lavoro sulla riforma pensionistica da adottare, compatto nell’idea di non tornare alla legge Fornero.
Al momento le ipotesi principali sono le seguenti.
Quota 41, ben vista dalla Lega, la riforma che prevede l’introduzione di una flessibilità in uscita dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.
La pensione a 62 anni con 35 di contributi, proposta avanzata da Forza Italia, valida a patto che l’importo del trattamento non sia inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale e con una riduzione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto al limite dei 66 anni.
In pensione tra i 62 e i 70 anni con 35 di contributi, proposta avanzata da Fratelli d’Italia, con assegno non inferiore a 1,5 l’assegno sociale e con penalizzazioni decrescenti sotto i 66 anni.
La super Ape Sociale voluta dal PD, con conferma di anticipo pensionistico a 63 anni di età e allargamento della platea a nuove categorie di lavori gravosi (ne abbiamo parlato qui).
L’Ape sociale dà diritto a un “assegno ponte” dall’Inps che copre fino a 1.500 euro al mese se si hanno almeno 36 anni di contributi, a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o per 7 anni negli ultimi 10, fino al conseguimento della pensione di vecchiaia o di anzianità vera e propria.
Una proposta quest’ultima che potrebbe essere accompagnata dall’Opzione donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione a 58 anni, 59 se “autonome”, con 35 anni di contributo ma con il calcolo interamente contributivo dell’assegno. Un’opzione questa valida ancora per tre anni che potrebbe diventare strutturale.
Si parla anche di Ape sociale rafforzata: un’indennità erogata dall’Inps a soggetti in determinate condizioni, che abbiano compiuto almeno 63 anni.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: