
Secondo i giudici non ha fornito alcuna prova che il certificato verde lede i diritti umani. Ha messo in atto una strategia per inondare la Cedu di ricorsi simili al suo
Il Green pass è un valido strumento per sconfiggere la pandemia e tenere tutti in sicurezza. Lo sostiene, seppur indirettamente, la Corte europea dei diritti umani che ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato da un cittadino francese contro il green pass. L’uomo, Guillaume Zambrano, ha creato il movimento No Pass, sostenendo che la legge sul certificato verde serve sostanzialmente a obbligare le persone a vaccinarsi, ma secondo lui il vaccino rischia di far soffrire fisicamente chi lo fa e ne minaccia l’integrità fisica. Inoltre Zambrano ha affermato che il pass sanitario costituisce un’ingerenza discriminatoria nella vita privata dei cittadini.
Secondo i giudici però Zambrano non ha fornito informazioni che dimostrino come la legge sul pass sanitario violi i suoi diritti. Inoltre l’uomo non ha presentato la sua causa davanti ai tribunali francesi e allo stesso tempo non è riuscito a dimostrare che questo non sarebbe servito a nulla, due condizioni essenziali perché la Cedu esamini un ricorso.
Per i giudici ha semplicemente abusato del suo diritto di ricorso con una strategia che aveva come solo scopo quello di “imbottigliare, ingolfare e inondare” la Corte di Strasburgo con ricorsi simili al suo: sinora Strasburgo ne ha ricevuti 18 mila.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/TINO ROMANO
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