
Il prezzo schizza a 4.000 euro al Kg. A pesare sono le condizioni climatiche avverse
Quotazioni record per il tartufo. Quello bianco ha raggiunto all’inizio della raccolta i 4.000 euro al chilo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che sottolinea come si tratta di valori mai toccati finora, pari anche al doppio di quelli delle annate più favorevoli.
A far innalzare il prezzo sono state le condizioni climatiche avverse segnate da un lungo periodo di assenza di precipitazioni: il pregiato tubero, precisa la Coldiretti, si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Diventa sempre più difficile trovarlo e quindi i prezzi si alzano perché chi riesce a comprarlo si deve ritenere un privilegiato.
«Il tartufo è un fungo che vive sotto terra ed è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell’albero con cui vive in simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia – spiega la Coldiretti – il tartufo, deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) proprio dal tipo di albero presso il quale si è sviluppato. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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