Ad ogni unità immobiliare verrà attribuito il valore patrimoniale e una rendita attualizzata ai valori di mercato
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza della legge delega sulla riforma fiscale (leggi qui).
Sono diverse le novità che riguarderanno il catasto. I nuovi dati sugli immobili dovranno essere disponibili dal 1 gennaio 2026 ma non serviranno a determinare la base imponibile dei tributi. L’applicazione di quest’ultima si fonderà sulle risultanze catastali.
L’obiettivo della riforma è modernizzare gli strumenti di mappatura degli immobili e revisionare il catasto.
Vediamo cosa cambia nello specifico: a ciascuna unità immobiliare bisognerà attribuire il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base ai valori normali espressi dal mercato. Questo andrà in aggiunta alla rendita catastale classica.
Verranno dunque previsti meccanismi di “adeguamento periodico”, in relazione alle mutazioni delle condizioni del mercato immobiliare.
Nella bozza è indicata la necessità di individuare strumenti che possano facilitare e accelerare l’individuazione e il corretto classamento di diverse fattispecie di proprietà: gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita; i terreni edificabili accatastati come agricoli; gli immobili abusivi.
Questi strumenti dovranno essere messi a disposizione dei Comuni e dell’Agenzia delle entrate, e dovrà essere previsto un modo per facilitare la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra gli enti preposti al controllo e all’aggiornamento.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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