L’organo di stampa del Partito comunista cinese ha messo in discussione le pratiche di raccolta e uso dei dati personali. Le società hanno risposto che è tutto in regola ma i titoli crollano a Wall Street
Altro giro di vite in Cina. Ora, nel mirino di Pechino, sono finite le due più grandi società cinesi di brokeraggio online, Futu Holdings e Up Fintech Holding, quotate negli Stati Uniti e in cui investono Tencent e Xiaomi.
Un articolo uscito sul sito del People’s Daily, il giornale ufficiale del Partito comunista cinese, ha affermato che gli intermediari online che fornisco servizi di trading internazionale corrono il rischio di violare le norme più stringenti sulla privacy dei dati personali.
In quanto quotati a Wall Street, e quindi sotto la supervisione della Securities and exchange commission, i broker si muoverebbero in una zona grigia, permettendo l’elusione dei controlli sui movimenti dei capitali e i dati sensibili degli utenti delle loro piattaforme potrebbero essere oggetto di pratiche illegali.
Non si è fatta attendere la risposta di Futu e Up Fintech. Entrambe hanno dichiarato di essere in conformità con le nuove regole, garantendo che la protezione delle informazioni personali è di priorità massima per loro e la collaborazione con Pechino rimarrà proattiva. Ma intanto le loro azioni sono crollate a Wall Street rispettivamente del 12,4% a quota 73,81 dollari e del 21,2% a quota 8,18 dollari.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/PASCAL BITZ / WEF HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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