
L’ebitda è sceso del 25% nel terzo trimestre a 512 milioni di euro. A colpire i guadagni sono i richiami di dispositivi respiratori e la carenza globale di componenti elettronici
Trimestrale deludente per Philips. La multinazionale olandese ha registrato vendite pari a 4,2 miliardi di euro nel periodo luglio-settembre, con una diminuzione delle vendite comparabili del 7,6%. A causare la performance negativa sono stati i richiami di dispositivi respiratori utilizzati per trattare l’apnea notturna e la carenza globale di componenti elettronici che hanno colpito inevitabilmente i suoi guadagni.
L’ebitda è sceso del 25% nel terzo trimestre a 512 milioni di euro, mentre il flusso di cassa operativo è stato di 256 milioni di euro, rispetto ai 575 milioni di euro dello stesso periodo del 2020.
Visti i numeri la società ha rivisto al ribasso la guidance per il 2021: ora si aspetta una crescita tra l’1 e il 3% delle vendite quest’anno.
«La volatilità della catena di approvvigionamento si è intensificata a livello globale, il che ha già portato a tempi più lunghi per convertire il portafoglio ordini in ricavi nel terzo trimestre e prevediamo che questo vento contrario continuerà nel quarto trimestre – ha commentato il CEO Frans van Houten. – Pertanto, ora prevediamo di fornire una crescita delle vendite comparabili a una sola cifra con un modesto miglioramento del margine EBITA rettificato per l’intero anno 2021. Sulla base della nostra forte domanda e del crescente portafoglio ordini, prevediamo di riprendere la nostra traiettoria di crescita e di espansione dei margini in 2022 mentre lavoriamo contro i venti contrari».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/KOEN VAN WEEL
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