
L’analisi di Coldiretti diffusa al Vinitaly
Il settore del vino è in forte crescita e, cavalcando l’onda del progresso, del green e dell’innovazione, offre opportunità lavorative a 1,3 milioni di persone.
È quanto emerge da un’analisi condotta da Coldiretti e resa nota al Vinitaly Special Edition di Verona.
Nel dettaglio, secondo Coldiretti, la raccolta di un grappolo d’uva dà lavoro a ben 20 settori: dall’agricoltura al vetro, dai trasporti al vivaismo, ma anche all’enoturismo, l’editoria, l’informatica e i laboratori di analisi.
Ma il vino viene sempre più utilizzato anche in settori apparentemente distantissimi da quello enogastronomico: «una new economy di cui sono un esempio le birre di vino – ha dichiarato Coldiretti – come quella fatta in Lombardia con il Moscato di Scanzo (una delle più piccole Docg d’Italia), a partire da mosto d’uva dopo appassimento, o con il moscato giallo, mentre in Sicilia nasce addirittura usando lo zibibbo. La star dei vini italiani all’estero, il Prosecco, rientra invece nell’affinamento di un pregiato formaggio nel Veneto dove si produce anche una squisita caramella all’Amarone».
Tra i settori in crescita c’è anche quello del wine beauty: si tratta di esclusivi profumi ricavati dai vigneti di Soave in Veneto al Piemonte dove si producono crema viso e docciaschiuma; ma ulteriori esempi si trovano in Umbria, dove vino, foglie di vite e semi dell’uva vengono usati per una linea di bellezza, e in Emilia Romagna, dove l’uva diventa l’ingrediente principale di balsamo labbra anti-age, burro corpo e dopobarba. In Friuli viene ricavato un pregiato fluido corpo, e ad Ischia le vinacce dei rossi vengono usare per fare sieri anti age. Ancora: nelle Marche si trovano shampoo al vino rosso Piceno ed esfolianti viso corpo al Verdicchio; infine, nell’Oltrepò Pavese vengono creati creme, fluidi, saponette, stick per labbra e bagno doccia nutrienti, sempre con il vino come elisir principale.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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