
A sostenere il dato è il boom dei prezzi energetici. L’attività manifatturiera si conferma in fase espansiva
Alcune notizie macro giungono dal Giappone. A settembre l’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo, è salita dello 0,5% su base annua, meglio del calo pari a -0,8% atteso, e rispetto alla precedente flessione dello 0,4%. A sostenere il dato è il boom dei prezzi energetici, dovuto al global energy crunch, ovvero alla difficoltà globale di reperire energia, per la scarsità di materie prime come petrolio e gas naturale.
Esclusa la componente dei prezzi dei beni alimentari freschi, l’inflazione è salita dello 0,1% su base annua, come da attese, in rialzo rispetto al dato precedentemente invariato.
Escluse le componenti dei beni alimentari ed energetici, l’inflazione core del Giappone è scesa invece per il sesto mese consecutivo, rallentando dello 0,5% su base annua.
Ad ottobre l’indice Pmi manifatturiero Jibun Bank-Markit Manufacturing del Giappone è salito a 53 punti dai 51,5 punti di settembre, meglio dei 51,4 punti attesi dal consensus. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare del dato, che ha confermato la fase di espansione, in quanto superiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra) dell’attività economica.
L’indice Pmi dei servizi ha riagguantato la fase di espansione, salendo fino a 50,7 dai 47,8 punti precedenti. Lo stesso vale per quello composite.
di: Maria Lucia PANUCCI
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