
Il progetto della startup veneta che, operando nel settore del riciclo, assicura una seconda vita agli pneumatici
La Rubber Conversion Srl propone ai suoi clienti soluzioni innovative per migliorare la performance della gomma riciclata e rendere più sostenibile l’intero ciclo di produzione. Ci racconta questo progetto Francesco di Pierro, co-founder e Business Development Manager dell’azienda.
Tecnologia industriale all’avanguardia al servizio dell’ecologia: è a partire da questo assunto che, nel 2017, nasce Rubber Conversion. La startup ha lanciato sul mercato una nuova tecnologia, in attesa di brevetto, che consente di utilizzare nei processi produttivi una gomma riciclata di altissima qualità ricavata dagli pneumatici. In questo modo, si fornisce alle aziende non solo una materia prima rispettosa dell’ambiente, ma più in generale una soluzione efficace per implementare la sostenibilità del proprio ciclo produttivo, riducendo drasticamente l’impiego di materia prima vergine.
L’azienda nasce in un contesto già avviato come quello di Innovando, gruppo leader nel settore della sostenibilità che fornisce servizi di consulenza e soluzioni logistiche e di management compliance. Rubber Conversion, che è una sua sussidiaria, concretizza quindi un’intuizione ben precisa dei fondatori: quella di nobilitare e di ottimizzare le performance di riutilizzo dello pneumatico. Una risorsa dagli enormi volumi, in termini quantitativi, ma ancora oggi sfruttata perlopiù solo per il recupero energetico.
La proposta tecnologica di Rubber Conversion è rivolta trasversalmente a tutte le aziende che trasformano e lavorano articoli in gomma, da quelli più tecnici fino agli pneumatici stessi. Questa startup opera quindi doppiamente in qualità di fornitore: in primo luogo, mettendo a disposizione delle imprese una materia prima riciclata di qualità; in secondo luogo, fornendo alle aziende servizi e soluzioni innovative per ri-processare i propri scarti. La startup si rivolge infatti a chi produce ma anche a chi ha necessità di smaltire i propri prodotti e vuole farlo nel massimo rispetto possibile dell’ambiente.
Il progetto si è quindi sviluppato in un ambito di ricerca più ampio, anche grazie alla partecipazione in modo strutturato a diversi consorzi di ricerca, fra i quali quelli del gruppo Stellantis e del gruppo Bridgestone. Uno studio in continuo aggiornamento: tra i progetti in atto, anche una ricerca nell’ambito del programma quadro Life della Commissione Europea per lo sviluppo, a partire da materiali riciclati, di prodotti che consentano un maggiore ri-uso e quindi un risparmio ancora più significativo. Fra le soluzioni studiate, l’introduzione nei materiali di base di additivi micro e nano strutturati per migliorarne le performance.
A certificare la bontà dell’intuizione iniziale e il successo del progetto, numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Fra tutti, il Keynes Sraffa Award nel Regno Unito e il primo posto del Premio Nazionale Start-up Economia Circolare.
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