
Lo squilibrio è determinato dai percorsi di laurea diversi e dalle politiche di welfare
Il gender pay gap è una realtà ancora molto grave in Italia e nel mondo. Le donne guadagnano in media molto meno rispetto agli uomini e le motivazioni sono diverse, vanno dai diversi percorsi di laurea seguiti alle politiche di welfare per la famiglia.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica, diretto da Carlo Cottarelli, lo scarto nello stipendio netto a cinque anni dalla laurea magistrale è di oltre 500 euro tra uomini e donne: 1.969 contro 1.403 euro.
La scelta del percorso di studi influisce molto: nel 2020 tra i laureati in materie STEM gli uomini sono stati 36,8% del totale, mentre la percentuale delle donne si è attestata a 17%. Gli stipendi per gli impiegati in questi settori sono più alti e quindi chiaramente i laureati in STEM guadagnano di più.
Inoltre c’è il problema del sistema di welfare: nel 2019 i posti disponibili negli asili nido coprivano solo il 25,5% del totale dei bambini sotto i tre anni, numeri che fanno pensare che le donne siano ancora costrette a scegliere se lavorare o occuparsi della famiglia.
Stesso discorso se si analizzano i dati del part-time e delle dimissioni volontarie: le donne scelgono l’orario ridotto nel 31,8% dei casi, contro il 7,9% degli uomini, e su oltre 42 mila licenziati, il 77,2% sono donne.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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