Crescono anche i ricavi, il costo del rischio tagliato a 30 punti base. Le attese sono ora di terminare l’anno sfiorando i quattro miliardi. Orcel: “chiusa la partita con Mps”
La performance di Unicredit va a gonfie vele e a dimostrarlo è il bilancio trimestrale. Il gruppo ha chiuso infatti il periodo luglio-settembre con profitti netti per 1,058 miliardi, oltre il consenso per 838 milioni, in rialzo del 55,6% sul 2020.
I ricavi si sono attestati a 4,435 miliardi rispetto a 4,256 miliardi delle aspettative, con le commissioni nette a 1,650 miliardi, in aumento del 12,5% sul 2020. Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet 1 ratio fully loaded al 15,5% ha battuto anche in questo caso le attese (15,23%). Poco sotto le aspettative i costi operativi che ammontano a 2,450 miliardi (le previsioni erano per 2,453). Il costo del rischio sottostante è migliorato a circa 30 punti base (dai 40 precedenti).
La banca milanese ha alzato la guidance sul 2021. I ricavi totali sono ora attesi a 17,5 miliardi (dai 17,1 precedenti) mentre i costi sono in linea con la guidance precedente confermata a 9,9 miliardi. L’utile netto è previsto a oltre 3,7 miliardi dai tre miliardi di luglio.
Mps esce dal mirino di Unicredit. Lo ha detto a chiare lettere il ceo, Andrea Orcel. «abbiamo annunciato che, dopo un periodo dei due diligence e di negoziazione con il ministro dell’economia italiano, Mps non farà parte della nostra strategia futura. La finestra che si era aperta per un accordo con Mps ora per noi è chiusa».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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