
Pesano i costi crescenti del lavoro negli Stati Uniti, le difficoltà nella gestione della Supply Chain a livello mondiale e soprattutto gli ingenti investimenti effettuati
Amazon delude le aspettative degli analisti. Le abitudini di acquisto sempre più digitali hanno spinto il fatturato nel terzo trimestre, ma i costi crescenti del lavoro negli Stati Uniti, le difficoltà nella gestione della Supply Chain a livello mondiale e soprattutto gli ingenti investimenti effettuati hanno pesato sul bilancio finale.
E così i ricavi sono in crescita del 15% a 110,8 miliardi di dollari, leggermente inferiori alle aspettative degli analisti ferme a 111,6 miliardi ma l’utile netto è sceso a $3,2 miliardi, o $6,12 per azione diluted, rispetto ai $6,3 miliardi (praticamente la metà), o $12,37 per azione diluted, del terzo trimestre del 2020. L’utile operativo è diminuito di $6,2 miliardi del terzo trimestre dell’anno scorso a $4,9 miliardi.
Protagonista ancora una volta dei profitti della società è stata la divisione cloud Aws, i cui ricavi sono cresciuti da 11,6 a 16,1 miliardi di dollari con un risultato operativo in crescita da 3,5 a 4,9 miliardi.
Per il quarto trimestre Amazon ha detto di prevedere vendite comprese tra $130 e $140 miliardi, in crescita tra il 4% e il 12%, inferiore rispetto alla crescita attesa dal consensus, pari a +13,2% a $142,1 miliardi. «Nel quarto trimestre, prevediamo di sostenere diversi miliardi di dollari di costi aggiuntivi nella nostra attività Consumer poiché gestiamo la carenza di manodopera, l’aumento dei costi salariali, i problemi della catena di approvvigionamento globale e l’aumento dei costi di trasporto e spedizione, il tutto facendo tutto il necessario per ridurre al minimo l’impatto sui clienti e sui partner di vendita durante le festività natalizie. Sarà costoso per noi a breve termine, ma è la giusta priorità per i nostri clienti e partner», ha affermato il ceo Andy Jassy.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FRIEDEMANN VOGEL
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