La Thailandia riapre ai turisti vaccinati da 60 Paesi. La principale isola di Tonga finisce in lockdown per il primo caso da inizio pandemia. Positiva al Covid la portavoce di Biden
L’Australia ha riaperto i suoi confini dopo quasi 600 giorni di chiusura a causa del Covid e all’aeroporto di Sydney molti amici e familiari hanno potuto riabbracciarsi per la prima volta da 19 mesi a questa parte. Il 20 marzo 2020 il Continente aveva disposto una delle chiusure delle frontiere più severe al mondo per proteggersi dalla pandemia. Decine di migliaia di australiani che vivono all’estero non sono stati in grado di tornare in patria per oltre un anno e mezzo con pochissime eccezioni, condizionate dall’obbligo di una costosa quarantena di 14 giorni in hotel. «È un grande giorno per l’Australia – ha commentato da parte sua il primo ministro Scott Morrison, pubblicando un messaggio su Facebook. – Il Paese è ora pronto a decollare!». All’alba di oggi all’aeroporto di Sydney i primi passeggeri sbarcati hanno fatto esplodere la loro gioia, con scene struggenti di abbracci, lacrime e commozione.
Decine di migliaia di turisti sono attesi in Thailandia che riapre oggi le frontiere dopo 18 mesi di restrizioni anti Covid ai cittadini di oltre 60 Paesi che non dovranno sottoporsi alla quarantena in hotel dovuta fino ad ora. Lo riferisce la Bbc, precisando che obiettivo di Bangkok è quello di riportare il numero di turisti fino a 15 milioni l’anno prossimo, con un potenziale introito di oltre 30 miliardi di dollari. Tra i Paesi da cui si potrà viaggiare a Bangkok e Phuket, purché vaccinati, figurano Regno Unito, Cina, Giappone, Stati Uniti e gran parte dell’Europa.
La principale isola delle Tonga, Tongatapu, dove vive la maggioranza della popolazione, andrà in lockdown per una settimana, dopo che è stato registrato il primo caso di Covid da inizio pandemia. Lo ha annunciato Pohiva Tuionetoa, il primo ministro del regno polinesiano finora risparmiato dai contagi. Il paziente zero è un uomo proveniente dalla Nuova Zelanda. Le restrizioni comportano la chiusura di scuole, bar e ristoranti e l’imposizione del coprifuoco notturno. Le persone dovranno isolarsi a casa a meno che non stiano acquistando generi alimentari o medicine, ricevendo assistenza medica o accedendo a servizi bancari.
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, pur vaccinata, è risultata positiva al Covid-19 alcuni giorni dopo aver rinunciato a partecipare al viaggio del presidente Joe Biden in Europa perché alcuni membri della sua famiglia erano risultati contagiati. Lo rende noto lei stessa, precisando di aver visto Biden l’ultima volta martedì scorso all’esterno, con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale. «Non ho avuto contatti stretti in persona col presidente o con alti dirigenti dello staff della Casa Bianca sin da mercoledì e sono risultata negativa per quattro giorni dopo l’ultimo contatto – ha spiegato. – Grazie al vaccino ho sperimentato sintomi lievi che mi hanno consentito di continuare a lavorare da casa».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/BIANCA DE MARCHI AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT
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