
A risentirne di più sono Italia, Spagna e Francia. Bene l’Emisfero Sud con in testa Cile, Argentina e Brasile
Cala del 4% la produzione mondiale di vino. Secondo l’Oiv, l’organizzazione mondiale della vigna e del vino, nel 2021 nel mondo si produrranno 250,3 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo definito “estremamente basso”, simile a quello del 2017. Per il terzo anno consecutivo la produzione mondiale di vino è al di sotto delle sue medie storiche.
A pesare in negativo sono le condizioni climatiche particolarmente avverse che stanno mettendo in ginocchio i Paesi dell’Unione europea. La produzione europea di vino è stimata dall’Oiv a 145 milioni di ettolitri, in calo del 13% sul 2020, con una perdita di 20 milioni di ettolitri.
I territorio più colpiti sono Italia, Spagna e Francia. L’Italia segna un calo pesante, -9% a 44,5 milioni di ettolitri, ma continua ad essere il più grande produttore mondiale. La Spagna fa peggio con un calo del 14% a 35 milioni di ettolitri. Il terzo big, la Francia, “ha avuto un anno disastroso dal punto di vista climatico” e registra il dato peggiore del 27% a 34,2 milioni di ettolitri, “uno dei volumi più bassi mai registrati”.
In calo la produzione di vino anche in Grecia e Slovenia con un pesante -26% ciascuna, in Croazia (-13%) e in Austria (-4%). Positiva, invece l’annata per la Germania (+4% a 8,8 milioni di ettolitri), l’Ungheria (+6%), la Bulgaria (+7%). Stabile la produzione in Portogallo (-1% a 6,5 milioni di ettolitri) e in Repubblica Ceca (+2%).
Per quanto riguarda, invece, l’Emisfero Sud, si è registrata una produzione record di 59 milioni di ettolitri, con un aumento del 19% sul 2020. A guidare la classifica in positivo sono Cile, Argentina e Brasile. Il Cile cresce del 30% con una produzione di 13,4 milioni di ettolitri, l’Argentina del 16% con 12,5 milioni di ettolitri e il Brasile del 60% con 3,6 milioni di ettolitri.
di: Maria Lucia PANUCCI
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