La perdita netta è pari a 76,6 milioni di euro che si confronta con il -121,9 milioni di euro del 2020. Sui risultati incide il fatto che l’istituto ligure abbia accantonato 22,6 milioni di euro in via prudenziale dopo l’ispezione Bankitalia sulla trasparenza
Banca Carige ha chiuso i primi 9 mesi del 2021 con una perdita netta pari a 76,6 milioni di euro, che si confronta con il -121,9 milioni di euro del periodo febbraio/settembre del 2020. Sul risultati incide però il fatto che l’istituto ligure abbia accantonato 22,6 milioni di euro in via prudenziale dopo l’ispezione Bankitalia sulla trasparenza.
Il margine di interesse è pari a 116,5 milioni di euro (di cui 41,7 milioni di euro nel terzo trimestre), in crescita del 21,1%, e le commissioni nette ammontano a 168,2 milioni di euro, in aumento dell’11,8%, di cui 55,6 milioni di euro nel terzo trimestre. Il portafoglio crediti deteriorati netti verso clientela è stabile, a 306,5 milioni di euro.
«Il trimestre appena concluso è la conferma che Carige prosegue nella marcia di recupero della redditività forte del presidio sulla qualità degli asset creditizi e del progressivo completamento delle attività previste nel Piano – ha commentato Francesco Guido, amministratore delegato di Banca Carige. – Sebbene il consuntivo finale risulti inficiato da una sopravvenienza passiva non riconducibile all’attività caratteristica e che potrà successivamente essere riassorbita, la Banca si trova in ottimo stato di salute e consolida i positivi segnali di crescita del proprio business registrati nei trimestri precedenti».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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