
L’obiettivo è di unire le storie di film, fumetti, libri e parchi a tema in un unico luogo virtuale
Topolino e il metaverso: non è il titolo dell’ultimo fumetto Disney, ma un’immagine sempre più possibile che emerge dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato Bob Chapek rilasciate nel corso dell’ultima relazione trimestrale agli investitori. «Le iniziative che abbiamo effettuato fino a oggi sono meramente un prologo del momento in cui saremo capaci di connettere ancor più da vicino il mondo fisico e quello digitale, rendendo possibile uno storytelling senza confini all’interno del nostro Metaverso Disney», ha affermato Chapek.
Il progetto fin qui descritto lascia immaginare un salto tecnologico nella realtà virtuale: «la mia visione è usare Disney+ come piattaforma per il metaverso – ha precisato Chapek nel corso di un’intervista a Cnbc fast money – il progetto è di utilizzare componenti digitali e fisiche su una ‘tela tridimensionale’ su cui i narratori potranno disegnare in modo da creare esperienze che di solito si trovano solo nei parchi divertimento, nei film o nei libri. Potrebbe anche esserci, ma non tutti dovranno per forza usarlo, l’uso di un casco ma non è necessariamente nel nostro piano».
A livello di business gli orizzonti che si potrebbero aprire sono molteplici, quasi un secolo dopo il primo cartone animato con suono sincronizzato, Steamboat Willie del 1928.
In passato, Disney ha già effettuato incursioni nel mondo digitale ma, ad esempio, il social network per bambini Club Penguin chiuse nel 2017 dopo 11 anni. Nel campo del social gaming ha acquistato Playdom per 563,2 milioni di dollari nel 2010 e nel 2014 ha acquisito Maker Studios, rete multi channel con forte presenza su YouTube, per 500 milioni di dollari. Nel 2016 ha lanciato Disney Movies Vr, che fornisce un’esperienza immersiva di alcuni film Marvel, Lucasfilm e Pixar con l’utilizzo del visore Oculus.
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: EPA/JUSTIN LANE
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