
Audizione del presidente della Bce al Parlamento europeo. In mattinata si guarda alla bilancia commerciale della zona euro. Sotto la lente anche l’indice manifatturiero dello Stato di New York per il mese di novembre
Avvio piatto per le Borse europee. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 segna un +0,05%. A Francoforte il Dax sale dello 0,10%, a Parigi il Cac40 guadagna lo 0,20% e a Londra l’indice Ftse00 è piatto con un -0,03%.
Piazza Affari è sotto la parità in avvio di giornata. L’indice Ftse Mib cede lo 0,13% a 27.697 punti. Tra i singoli titoli si segnala Saipem (+0,79% a 1,98 euro) che si è aggiudicata due nuovi contratti offshore per attività di trasporto e installazione (T&I) per un totale complessivo di oltre 600 milioni di dollari. In buon rialzo Azimut (+1,56% a 26,87 euro) che aggiorna ancora i massimi a sei anni. Poco mossa Atlantia (+0,17%)) dopo che l’Antitrust della Commissione Europea ha autorizzato l’operazione di cessione dell’intera partecipazione detenuta da Atlantia in ASPI (guarda qui). In affanno invece Snam che cede l’1,5%. Male anche Telecom Italia (-1% in area 0,32 euro) che già venerdì scorso ha pagato il nulla di fatto emerso dal cda dell’11 novembre sul fronte riassetto societario e rete unica.
Terminata la brillante stagione dei conti del terzo trimestre gli investitori cercano nuovi spunti per posizionarsi. A Wall Street in leggero rosso i future sul Dow Jones, poco sopra la parità S&P e Nasdaq.
Nel frattempo, anche l’Asia si appresta a chiudere le contrattazioni a due velocità, con la Cina in rosso (a ridosso della chiusura il Nikkei fa +0,56%, Shanghai -0,18% e Hong Kong +0,06%) nonostante, in un periodo funestato dalla crisi del settore immobiliare, le vendite al retail del Paese siano salite in ottobre del 4,9% su base mensile battendo le previsioni del consenso Reuters del 3,5% e la produzione industriale del mese sia salita del 3,5% su base annua a fronte di previsioni del +3%. Invece, hanno deluso le stime preliminari del pil giapponese del periodo luglio-settembre in calo annualizzato del 3% sotto le stime del consenso Reuters del -0,8%.
Nel valutario l’euro-dollaro scambia a 1,146 (+0,05%), sempre sotto quota 1,15, il dollaro/yen è a 113,91 (+0,05%) e il cross sterlina/dollaro vale 1,343 (+0,13%). Il bitcoin sale del 2,45 a 65.728 dollari, sempre sui massimi. Tra le commodities i prezzi del petrolio sono in ribasso dello 0,9% circa: il Wti fa -0,89% a 80,07 dollari al barile e il Brent tratta a 81,32 dollari al barile, -1,03%. L’oro cede lo 0,49% a 1.859 dollari l’oncia.
Dal lato macro in mattinata si guarda alla bilancia commerciale della zona euro. Sotto la lente anche l’indice manifatturiero dello Stato di New York per il mese di novembre.
di: Maria Lucia PANUCCI
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