
L’infanzia è a rischio estinzione: oltre 600 mila minori in meno
Sempre meno bambini e sempre più poveri. In 15 anni in Italia si contano 600 mila minori in meno e un milione in più che vive in povertà assoluta. Gli ultimi 10 anni in particolare sono stati caratterizzati da scarsi investimenti nell’istruzione, soprattutto nei servizi alla prima infanzia e nel tempo pieno. L’arrivo della pandemia, poi, ha acuito la crisi educativa e le diseguaglianze economiche, sociali e geografiche in cui vivono i minori. E’ questo il quadro che emerge dalla XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia 2021 dal titolo Il futuro è già qui di Save The Children che, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si spinge a denunciare in Italia un “rischio di estinzione” per l’infanzia e chiede “un urgente un cambio di rotta a partire dal Pnrr“.
La povertà assoluta, sottolinea l’organizzazione, ha visto una crescita continua negli ultimi 15 anni ed ha registrato una lieve frenata solo nel 2019 con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza. Poi, nel 2020, con l’arrivo della crisi innescata dalla pandemia, la corsa della povertà assoluta è ripresa e su una platea di tre milioni di individui beneficiari del reddito di cittadinanza, 753 mila sono minorenni.
Anche l’ambiente in cui i più piccoli vivono è piuttosto compromesso: più di un minore su cinque in Italia (il 21,3% del totale) abita in città inquinate, in un Paese dove vi sono oltre quattro autovetture in circolazione per ogni minore.
Sono quindi pochissimi i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 17 anni che utilizzano solo mezzi di trasporto pubblici per andare a scuola: poco più di uno su quattro (25,9%), con la percentuale che scende a meno di uno su cinque al Sud e nelle isole (18,6%).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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