La società americana era stata condannata a risarcire un impiegato con una cifra record di 137 milioni di dollari
La casa automobilistica statunitense Tesla si è rivolta al Tribunale della contea di San Francisco, in California, con la richiesta di annullare la condanna al pagamento di 137 milioni di dollari ad un ex impiegato per un caso di razzismo e di avviare una nuova inchiesta giudiziaria, riferisce l’agenzia Bloomberg.
Lo scorso 4 ottobre una giuria della California ha decretato che Tesla avrebbe dovuto pagare all’ex dipendente di colore Owen Diaz circa 137 milioni di dollari per le offese a sfondo razziale ricevute sul posto di lavoro. Secondo la sentenza della giuria, Tesla ha creato un ambiente di lavoro razzialmente ostile per Diaz e non è riuscita a prendere misure adeguate per prevenire la discriminazione su base razziale.
«Si tratta di un importo senza precedenti nella legge anti-discriminazione degli Stati Uniti. Supera di gran lunga gli importi di casi simili, perfino di quelli più eclatanti. Non ha nulla a che fare con le prove effettive presentate a processo», sono le prime dichiarazioni rilasciate da Tesla che ha deciso di presentare ricorso contro il verdetto emesso dalla giuria californiana.
Infatti, la casa automobilistica statunitense, si è rivolta al Tribunale della contea di San Francisco con la richiesta di annullare la condanna al pagamento di 137 milioni di dollari e di avviare una nuova inchiesta giudiziaria.
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: ANSA
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